lucio forte

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Lucio Forte, un Nuovo Futurismo Tecnotronico.


Di Dott.ssa Federica Pasini

Storico e Critico dell' Arte, Forlì


Gli slogan del Futurismo celebravano “il dinamismo congenito”, “la rottura delle forme”, esaltando anche la macchina, dichiaravano che un’automobile in corsa è “più bella della Vittoria di Samotracia”: questo significava preferire l’oggetto industrializzato all’unicità della statua di culto.

Lucio Forte così come il Futurismo, integra l’esperienza della simultaneità, della temporalità e del movimento fisico nei limiti dell’oggetto artistico. Come Balla nel 1912, che ridefinì la sintassi pittorica adattando i contorni ripetitivi caratteristici della “cromofotografia” alle proprie rappresentazioni di oggetti, così il nostro artista applica e travalica, nelle sue opere, quello che potremmo definire la proiezione nella contemporaneità di un Nuovo Futurismo “tecnotronico”, fondato quindi, sull’espressione di Artificial Intelligence, che proponendosi l’obbiettivo di imitare il comportamento mentale dell’uomo quest’ultima si autoqualifica come la “scienza di far fare alle macchine delle cose che richiederebbero intelligenza se fossero fatte dagli uomini”.

Lucio Forte, quindi va al di là delle apparenze, strappandone il velo, proiettandosi, con le sue opere, in quello che McLuhan, definirebbe “la seconda rivoluzione della contemporaneità, contestualizzando la prima come ‘galassia Guttemberg’ e la seconda come quella definita, come sopraccitato, Artificial Intelligence”.

Il nostro artista lavora nel mondo virtuale dei “cyberpunk”, in una sorta di cyberspazio, inteso come “allucinazione consensuale”; che definisce l’arte, usando le parole di Larry McCaffery: “il tentativo di rappresentare la problematica tecnologica che soggiace alla condizione postmoderna”.

L’espressione artistica di Lucio Forte incarna l’emergere di un individualismo tecnocratico che mette sistematicamente in discussione l’Arte pregressa, consacrata come ‘Autoritaria’, promuovendo il pensiero indipendente e la creatività che scaturiscono dalle tecnologie contemporanee, e favoriscono la rivoluzione nelle comunicazioni.

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Lucio Forte, ...tempeste e guerre spaziali

di Arch. Simone Padovani, Milano

Le immagini di Lucio Forte ci immergono con forte dinamicita' in un universo che e' il suo ed il nostro mondo fatto di spazi che non sono piu' inafferrabili pur rappresentando lo spazio. Questo, infatti, si fa ora finito e la luce materica sfonda le tele con esplosioni in bassorilievo di colore, la cui materia guardata da vicino si fa scultura. Le tele spesso violente dipingono il suo e il nostro mondo interno, dove l'essere, schiacciato cerca con lame di colore che escono dal freddo dell'anima, di esplodere. Siamo noi ed i nostri incubi peggiori la cui catarsi che avviene attraverso il ferro e l'apocalisse della natura, rappresentate con citta' futuribili distorte da tempeste e guerre spaziali, ci da' in realta' impulso e speranza tramite il continuo fluire di queste rappresentazioni nella nostra parte di io piu' profonda.                   _____________________________________________________________________________________                         La mia interpretazione sulla pittura di Lucio Forte e le sue allucinazioni.
di Dario Maglione, Milano

La metamorfosi è inneità. Il pragmatismo e gli elementi che costituiscono una struttura unitaria e indissolubile.

La dirompenza del dualismo, i colori astratti sussistono nell' archimia di un futurismo surreale aldilà di questo millennio!

La metafisica paradossale di elementi che decifrano l'intera unità del cosmo e del creato, in quanto il falso e il vero sono l'uniformità del cambiamento indissolubile infinito!!!

La sua pittura è estremamente concettuale.



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Lucio Forte

di Ing. Ludovico Calchi Novati, Milano

Lucio Forte, proveniente da studi in architettura, utilizza il suo modo di pensare e di vedere la contemporaneità in composizioni ricche di colori, di particolari minuziosamente descritti e di strutture avveniristiche: sono i suoi "universi spaziali" nei quali i pochi personaggi rappresentati nei dipinti sono trattati come figuranti, senza particolari mansioni, se non di una presenza inattiva nei confronti di una realtà che li travolge. Sono visioni che rappresentano il mondo di oggi, trattato a volte con crudeltà ma pur sempre attuale.

Ma è al luce che vince in questi dipinti e che Lucio fa apparire e sparire, con grande tecnica pittorica, ed è la luce che resta sempre alla base della sua costante ricerca.