salvatore magno

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Produco quadri ed elementi di arredo artistici, attivamente, a Bologna e spedisco in tutta Italia


Lavoro ache su commissione, dialogando con cliente, acquisendo i requisiti e fornendo la proposta finale. 


È possibile visitare il mio laboratorio d'arte sabato e domenica, previo appuntamento. 

Mia figlia Antea, si occupa di divulgare la mia arte e venderla nei pressi di Monza e Milano, se interessati è disponibile a mostrarvi le opere dal vivo.

Ci occupiamo anche di bomboniere per matrimoni (grafiche o litografie uniche e di grande impatto visivo)

Biografia:

L’artista lucano Salvatore Magno nasce a Rotondella, piccolo paese del materano, il 17.05.1959.

Il territorio lucano offre al giovane ragazzo i primissimi spunti di riflessione ed espressione:  natura, storia, società, cultura popolare.

Ancora in tenera età, una fortunata epifania rivela l’inizio del suo percorso artistico, come l’artista stesso racconta:

“C’era un piccolo supermercato nel mio paese natale.

Ogni giorno, dopo la scuola, era mia abitudine andare a guardare alcuni oggetti in vendita.

Ricordo bene quell’immagine: c’erano dei colori su un ripiano, rimanevo una manciata di minuti ad osservarli; immaginavo di averli miei ma non potevo permettermi di comprarli.

Un giorno, dopo alcuni mesi, la ragazza del supermercato, commossa dalla mia umile costanza,decise di regalarmi quei colori.”

Da quel giorno in poi il colore rivela al giovane la sua personale voce d’espressione: l’arte visiva.

L’autore si mette alla prova con diversi generi d’arte: scultura, pittura, grafica, fotografia; nella pittura trova il suo rifugio in tempesta, sempre in balìa di una serenità tumultuosa.

Nel 1978 allestisce la sua prima mostra a Policoro, ridente cittadina del materano in cui, negli anni a venire, troverà i natali la nomea dell’artista stesso.

Seguono anni di cambiamenti: la vita lo porta a Milano nei primi anni ’80. Qui viene riconosciuto il valore della sua espressione artistica con il conseguimento di alcuni importanti premi nazionali ed internazionali, tra cui il “Premio Washington” presso la galleria “La Bitta” di Milano. La viva presenza artistica sul territorio milanese fa scaturire l’interesse di alcuni galleristi locali e nazionali che incentiveranno la diffusione della sua arte.

Lavori di diversa natura gli vengono commissionati: l’artista arreda alberghi, ristoranti e pub.

Tornato al suo amato terribile Sud alla fine, trova in un vecchio mulino lo spazio ideale per mettere in piedi il suo primo studio di “lavoro”. Solo qualche anno dopo l’artista ottiene uno spazio di lavoro presso il castello baronale di Policoro dove realizza una vasta produzione artistica. Produce opere pubbliche rimanendo quindi presente alla regione Basilicata e alla provincia.

L’artista si mette sul banco di prova con se stesso tuffandosi nel metafisico, raffinando sempre più la tecnica ad olio.

Motivo frequente della sua arte è la Magna Grecia; l’artista è affascinato dalla storia delle ex colonie greche: Siris ed Heraclea, di cui si trovano reperti di pittura vascolare sul territorio policorese.

Negli anni a venire sperimenta diverse tecniche e tematiche facendo dell’arte l’amplificatore di una musica socio-culturale ma anche intimista, altrimenti sopita.

Nel  ’93 sperimenta l’arte contemporanea.

Corre l’anno 2011 per la partecipazione di alcune delle più vivide tele dell’artista nella sceneggiatura del film “Operazione Vacanze” di Claudio Fragasso con Jerry Calà e Valeria Marini. Alcune scene del film vengono quindi arricchite con le opere contemporanee targate “Magno 2011″.

L’artista, oggi, vive e produce a Bologna (Bo). Approdato all’arte contemporanea, relativizza concetti assoluti di vita, scardina alla base e ricompone preconcetti della società, scuote i dogmi comportamentali dettati da una cultura sempre più consumista ed effimera.

Salvatore Magno, vive tramite la sua arte continui paradossi emotivi che rendono le sue tele delle poesie ricche di ossimori ed allegorie.

I colori accesi delle ultime produzioni, urlano allo spettatore di ascoltarlo e di prendere parte attiva al processo di condivisione umana ed artistica.

L’artista non si propone di insegnare, commentare; le sue opere camminano sole, alimentandosi esclusivamente dell’ Io dell’artista traslato a se stesso e in parte al mondo esterno; le rappresentazioni dunque sono visioni intimiste che su terreno fertile, fecondano personali visioni d’insieme.

A termine delle opere, è sovente l’uso di getti di colore volti a “sporcare” una altrimenti ideale dimensione perfetta, rivelando la sua più reale natura imperfetta.