mario de nardi

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Alle mostre di “Spoleto Arte” le visioni futuriste di Mario De Nardi conquistano ottimi riscontri

La produzione pittorica di De Nardi si contraddistingue per la vivace propensione all’uso del colore e degli intrecci cromatici brillanti e sfolgoranti, che supportano la dimensione figurativa di fantasiosa progettazione immaginaria. Lo spettatore viene posto dinanzi a uno scenario di surreale proiezione, che affronta temi legati alla visionarietà onirica, posta sul virtuale ponte di connessione tra sogno e realtà, essenza e apparenza.

Il fruitore viene trasportato dalle visionarietà surreali e rimane assorto e ammirato nel contemplare il vigore propulsivo dei colori, che squarciano con vibrante energia l’immagine, regalando una vulcanica spettacolarità di piacevole impatto, in cui domina l’estemporaneità informale dell’azione esecutoria. 


Prof. Vittorio Sgarbi 


(Critico d'arte)


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Dalla forte caratterizzazione cromatica i dipintii di Mario De Nardi in Soffio del Sole, nella colata arcobaleno e nei capillari color cobalto vigila il segreto della visione.                                              

Prof. Vittorio Sgarbi 

(Critico d'arte)

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                                I segni della pittura

Il mare, il cielo

la pittura, un poema

il modo di dipingere

di qualsiasi creatura,

un arcobaleno di

colori inesistenti

un quadro senza scopo,

tutto può esistere

se hai

l’immaginazione. 


Giada De Nardi

(Poetessa)

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Il viaggiatore fantasma

Non esiste alcun atto, pensiero o azione di ciascuno di noi che non si accompagni ad una causa, vera o presunta ma comunque presente e determinata a sortire un effetto. Che viva nella nostra mente pudicamente nascosto alla logica o che si esterni in qualsiasi sembianza, poco cambia, vive in noi. Per questo la presenza di una forza interiore si fa attore di uno spartito dove le scene sono descritte metaforicamente e l’interprete personalizza le sequenze. Viviamo, pensiamo ed agiamo in virtù di ispirazioni incontrollate. Così ogni coscienza cerca interlocutori da partecipare alle proprie emozioni  e crea l’ombra della presenza di un fantasma che assiste da lontano alla messa in scena dell’opera. Scritta, dipinta, scolpita o comunque raffigurata la storia personale diventa percorso di vita vissuta, non immaginata. De Nardi, in questa sua raccolta di oltre cinquant’anni di pittura testimonia tale verità vestendo il suo racconto di segnali indelebili dettati dal colore che prorompe distorcendo la forma per farsi soggetto unico di emozioni.

Le cognizioni accademiche della costruzione dei suoi lavori lasciano la logica dei confini della forma per diventare anima cromatica di sensazioni libere e soavi , e la tenacia, la dolcezza, la trasparenza delle tinte formano un invaso  dove il colore si fa soggetto principale dell’opera.

Queste morbide sequenze colorate vogliono esplorare nuovi confini, il chiarismo si contrappone all’intensità cromatica naturale di ogni sfumatura con coraggiosa audacia dando morbidezza alla rappresentazione, investendola direi quasi di ottimismo, consentendo al fruitore della visione una interpretazione verace del sentimento.

Gli azzurri, i rosa, i verdi e i viola giocano con l’immaginazione trasfigurando le immagini per proiettare le aspirazioni dell’artista in un limbo di aspettative dove tutto si fa reale alla luce di quanto è agognato.

Ogni prospettiva rappresentata riflette la dimensione di uno spazio dove si verifica un  continuo cambiare delle linee dell’orizzonte i cui spazi vengono  proiettati sempre più in là, alla sempiterna ricerca del perfetto.

La sapiente gestione delle tonalità, la tenue presenza di un inciso cromaticamente più deciso, e la prospettica degli inserimenti di gradazioni e rappresentazioni  figurative danno al racconto di De Nardi il bisbiglio della confidenza pudica e timorosa che si riserva alla presenza di un amico, di un interlocutore cui si confessa il segreto e il sogno senza tema di essere deriso o tradito.

Quell’amico discreto e vicino che sempre ci accompagna, quella presenza transazionale che governa i propri impulsi è in realtà il viaggiatore solitario che alberga nel nostro animo, che ci suggerisce poesie e gesti sinonimi di emozioni e sentimenti: cardini  unici della vita.

Le opere di De Nardi, qui in sequenza espositiva contestuale con la sua maturazione artistica, non narrano solo il percorso della vita di un uomo, delle sue aspirazioni, dei suoi sogni e delle sue realtà, delle sconfitte e delle vittorie ma riferiscono delle tappe del suo viaggio nella vita, dove è uomo e anima.

I suoi colori, fermi e proiettati in uno spazialismo senza termini  non inseguono un modello, non si limitano ad uscire dagli angusti confini delle forme, sviluppano altresì un dialogo con ipotetici interlocutori che si riassumono e materializzano con quella figura sempre presente in noi, sempre vicina, sempre determinante nel suggerire e guidare comportamenti e sentimenti, emozioni e sensazioni.

Si chiami coscienza, etica, fantasia o qualsivoglia termine si intenda coniare, resta comunque certa la sua presenza e il suo supporto, l’importante è che ci accompagni sempre, che sia insomma un discreto ma esistente compagno di viaggio in ogni attimo della nostra vita: il viaggiatore solitario che vogliamo.

Prof. Giuseppe Caracò

(Giornalista critico d'arte)

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 Mario e i suoi colori

 Quando De Nardi dipinge è ammaliato dai colori.

 Colori

 più che non forme 

 che sanno ammaliare anche chi guarda.

 Raramente nei quadri possiamo vedere qualche essere umano: per esempio una

 donna vestita di rosso

 ma è spettatrice anche lei

 nell’angolino

 certo non protagonista.

 Protagonista è il colore

 quasi aggressivo

 ma aggressivo in senso buono: non vuole farci del male;

 vuole soltanto piacerci ed ecco quei blu

 blu colore dell’acido prussico

 ma pure colore di folli tramonti orientali

 quando di mezzo ci si mette anche il giallo

 ed ecco quella macedonia cromatica che sa portarci gambi di verdure inesistenti

 che saprebbero farci tanto bene

  ma che noi non sappiamo trovare.

 De Nardi le ha trovate

 ce le regala in un piatto di tela.

 Mangiamo

 ringraziandolo.

 Prof. Giancarlo Mariani

 (Scrittore)

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4/7/2014  

COMUNICATI STAMPA                                                                                                                                              

 

Da Bolzano a “Spoleto Arte”, Mario De Nardi espone le sue

pitture futuriste

Gli scenari di proiezione surreale di Mario De Nardi esposti a “Spoleto Arte”

Milano, 23/06/2014 (informazione.it - comunicati stampa) Durante le pregevoli mostre di "Spoleto

Arte" curate dal critico Vittorio Sgarbi, Mario De Nardi presenterà le sue fantastiche pitture futuriste.

L'evento, organizzato dal manager Salvo Nugnes, è previsto dal 27 Giugno al 24 Luglio 2014, nel

contesto sontuoso dell'antico Palazzo Leti Sansi, che si trova a Spoleto, nella coreografica Piazza

del Mercato. L'artista, fin da bambino, si cimenta nel creare disegni e dipinti, dimostrando un innato

talento ed esprimendo il vivace estro. Frequenta la scuola d'arte a Bolzano, sotto l'autorevole

insegnamento del maestro Guido Daurù. Dapprima, si concentra su tematiche riguardanti il

paesaggio di pianura e gli scorci paesaggistici del comprensorio montano, concepiti in chiave

tradizionale, poi rivolge la sua appassionata ricerca stilistica su una formula pittorica più moderna e

innovativa, scatenando l'acuto spirito d'inventiva e calandosi in un percorso di sperimentazione

molto originale. Compie un avventuroso viaggio simbolico nei sentieri sconfinati dello spazio, della

realtà extrasensoriale, delle concezioni cosmiche più avveniristiche, avvolte da enigmatiche e

misteriose metafore esistenziali, che il fruitore può accogliere e approfondire. De Nardi diventa

portavoce di un pensiero dalla portata universale, dove i soggetti hanno sembianze volutamente

stilizzate e quasi indefinite, per lasciare fluire in massima libertà l'interpretazione personale,

svincolandola da un inquadramento figurativo preciso e preconfigurato e da regole stabilite a

monte. La produzione di Nardi è caratterizzata dalla vivace propensione per l'utilizzo del colore e

degli intrecci colorati più brillanti e cangianti, che supportano la dimensione figurativa di fantasiosa

progettazione immaginaria, dove lo spettatore viene posto dinanzi a uno scenario di surreale

proiezione, che affronta temi legati alla visionarietà onirica, posta sul virtuale ponte di collegamento

tra sogno e realtà, essenza e apparenza. L'occhio dell'osservatore è trasportato dalle dimensioni

surreali e resta assorto e ammirato nel contemplare la potenza sferzante delle cromature, che

squarciano con energia infervorata l'immagine e regalano una vulcanica teatralità di piacevole

impatto, in cui domina incontrastata l'estemporaneità informale dell'azione esecutoria.


Riferimenti Contatto

Ufficio stampa

Palazzo Leti Sansi

Piazza del Mercato

stampa.ufficomilano@gmail.com


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Valentina Rossi

Ufficio Stampa

20122 Milano

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EFFETO ARTE diretto da Paolo Levi

ANNO 5 - NUMERO 1 - GENNAIO-FEBBRAIO 2015

Donare all'opera uno sviluppo pluridimensionale, accordando lo stesso con la distribuzione equilibrata della cromia costituisce il ben raggiunto traguardo dell'artista Mario De Nardi.

La sua pittura è un universo di sensazioni che esaltano sempre più nuove prospettive rappresentative degli eventi umani e cosmici. Ravvisabile, in lui, anche una vena lirica che trasmette sensazioni intime profonde, oltre che ammirazione per la creatività e per l'estro compositivo.

Fantasia disinvolta che un maestro, quale Mario De Nardi, possiede, la quale è massimo traguardo per le forme affrancate dal rigore formale e dalla rappresentazione consueta del narrato.

Josè Van Roy Dalì  

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