ABITO A FAVARO VENETO - VENEZIA.
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I MIEI DIPINTI SONO REALIZZATI SPESSO CON VERNICI LUCIDE, DIFFICILI DA FOTOGRAFARE.
PER VALUTARLI AL MEGLIO E', QUINDI, NECESSARIO VEDERLI DAL VIVO.
ESTRATTO DA COMUNICATI STAMPA:
Il maestro veneto Francesco Venier è personalità italiana di risonanza internazionale. Pittore, giornalista, opinionista, creativo e inventore, Francesco Venier è presente da anni, con molti suoi servizi, in molti mensili italiani, in primis sui mensili della editoriale Olimpia, il più importante gruppo editoriale nazionale proprietario di una miriade di riviste trattanti gli argomenti più vari. Presentazioni dell'arte del maestro Venier e delle sue prestigiosissime sedi espositive compaiono periodicamente nei maggiori quotidiani italiani (il Gazzettino di Venezia, l'Arena di Verona, la Nazione di Firenze, ecc. ecc.). Suoi servizi giornalistici, inoltre, e servizi su di lui e sulle sue attività sono stati pubblicati da molte importanti testate estere: In-Fisherman (U.S.A.), Fisch & Fang e Blinker (Germania e Austria), Le Pécheur de France, La Péche et son environnement, La Péche de la truite, La Péche des carnassiers (Francia e Canada), Wedkarz Polski (Polonia), Ribàrstvi (Repubblica Ceca). Naturalmente tutti i mensili citati, oltre che letti negli stati d'origine, sono diffusi in tutti gli stati di pari lingua. Tutti questi giornali vedono il maestro Francesco Venier come personalità leader nel mondo dell'arte, della pesca, del turismo, della nautica, ecc. ecc. In Italia Venier ha eletto come sue sedi espositive i più prestigiosi Grand Hotel nazionali, dal Cipriani e l'Europa e Regina di Venezia all'Excelsior di Firenze, dal Due Torri Baglioni di Verona al Grand Hotel Continental di Siena, dal Grand Hotel di Trento al Relais Certosa di Firenze, ecc. ecc. In occasione delle personali del maestro Venier il favore della critica è sempre stato universale e la partecipazione di pubblico rilevante. Questa predilezione espositiva è motivata dalla convinzione del maestro che la pittura debba integrarsi in un contesto vissuto e debba interagire in modo vivo e non stereotipato per essere fruita al meglio. La simbiosi emozionale, infatti, scaturente da incontri non canonizzati fra pittore e fruitore è maggiormente istintiva e meno condizionata da influenze culturali, spesso impositive e scontate. La pittura del maestro Francesco Venier si ispira all'acqua e a ciò che vi orbita attorno. Il mondo pittorico del maestro è sognante, positivo, colorato e armonico, non riproduzioni dal vero ma rielaborazioni stilizzate di universi ricchi di pace a cui mirare. I colori vivi e accesi, sempre presenti, testimoniano l'ottimismo e la gioia di vivere di chi li usa e il tratto sempre puro e armonico è quasi una forma di scrittura. Uno scrivere per simboli, indicante quanto la vita debba essere amata e tutelata, su di una tela universale, senza confini e barriere, senza odi e divisioni, tutti protesi verso un mondo perfetto e equilibrato.
LA MIA PITTURA
Potrà ad alcuni apparire anomalo che sia proprio un pittore a parlare di se e della sua arte e non, come spesso avviene, un critico.
Se lo faccio, cari amici, un motivo c'è ed è per il fatto che solo io mi conosco appieno, so le mie intime motivazioni e la reale valenza delle mie fonti di ispirazione. Vi prego di scusare questa mia scelta, quindi, che potrebbe apparire pretenziosa e narcisistica.
La mia pittura è sempre positiva, sognante e concettuale. Non rappresentazioni dal vero ma interpretazioni di un mio mondo, al quale aspiro, nel quale ogni componente interagisce armoniosamente con le altre in contesti mai statici ma sempre in continua evoluzione.
Le figure umanoidi, quelle animalesche e gli sfondi nei quali agiscono manifestano una perenne dinamicità fisica e comportamentale e, inoltre, ogni attore della tela, pur dotato di una sua spiccata personalità, appartiene consapevolmente ad un organismo unico, finalità precipua della sua ragione d'essere. Un organismo a volte corporeo e, altre volte, etereo se non del tutto spirituale, un organismo chiamato VITA, meravigliosa anomalia in un universo altrimenti freddo, schematico e asettico.La vita, appunto, nella sua perenne evoluzione è la mia principale fonte ispiratrice e, fra le sue componenti, l'acqua prima di tutto. Un elemento liquido che non è semplicemente acqua ma liquido amniotico, habitat e fonte della vita sin dai primordi. Da essa tutto ha avuto origine e, senza di essa, ogni cosa cesserebbe d'esistere. I pesci, spesso rappresentati nei miei quadri, non sono, per me, semplicemente dei pinnuti ma nostri progenitori, amici e, nel contempo, compagni di viaggio.Le figure umanoidi mai complete, sempre caratterizzate da ibridazioni animalesche, manifestanti una continua evoluzione corporea, sono la testimonianza di quanto la vita, nel suo assieme, non sia mai statica e inalterabile ma sempre mutabile ed evolventesi seguendo leggi solo apparentemente casuali e caotiche. Tutto ha una sua ragion d'essere invece e ogni mutamento è mirato all'adattare gli essere viventi al mutare dei contesti ambientali ed a ottimizzare la funzionalità di ogni singola caratteristica fisica oltre che a migliorare ed indirizzare positivamente ogni singolo aspetto psicologico.
Per me la vita, pur nella sua occasionale crudezza, è sempre e in ogni caso felicità, irrepetibile occasione per il singolo che non deve mai essere sprecata.
Nei miei quadri sono sempre presenti degli idilliaci e stilizzati mondi onirici, non solo sogni di pace ed equilibrio ma mete a cui mirare, universi da realizzare e raggiungere. Questo motiva il senso del viaggio e i voli onirici caratterizzanti tante mie opere. Il volo in particolare, la capacità di volare va intesa come sublimazione corporea, rarefazione fisica liberante l'anima del soggetto da ogni limitante aspetto materiale. Nel mio dipingere il colore ha una valenza fondamentale. Io vedo sempre la realtà a colori, a volte vivaci e altre volte tenui, perenne testimonianza del mio ottimismo e della mia fiducia sul sempre possibile miglioramento di ogni cosa e sulla positività dell'animo umano. L'interazione fra i diversi cromatismi, nei miei quadri, provoca, almeno in me, vibranti sensazioni visive molto simili a quelle musicali e così, come nel caso delle armonie musicali, la percezione del fruitore avviene a livello istintivo e viscerale, estrapolata da un contesto di forme delimitate nello spazio. Il tratto nelle mie tele è sempre chiaro e puro, senza indecisioni grafiche. Ciò dimostra l'importanza che io attribuisco alla chiarezza intellettuale, ad un modo di pensare ordinato basato sul rispetto delle priorità e dei logici rapporti di causa-effetto.
Non mi rappresentano per nulla, pertanto, il caos, l'indecisione e la sfiducia nel futuro anche se sono consapevole delle difficoltà, degli ostacoli da superare e dell'inevitabile ripresentarsi di corsi e ricorsi storici. L'importante, a mio avviso, anche ad impercettibili passi, è di tendere sempre al miglioramento sia funzionale che spirituale. Tutte le mie tele sono dipinte utilizzando smalti sintetici inglesi, sottilissimi pennelli dell'uno e del due e, sempre e unicamente a mano libera. Nella maggioranza dei casi sono solito esporre nei più importanti Grand Hotel italiani, dal Cipriani e l'Europa e Regina di Venezia all' Excelsior e il Relais Certosa di Firenze, dal Due Torri
Baglioni e il Leon D'Oro di Verona al G.H. di Trento, dal Continental di Siena al Tower di Bologna, ecc.ecc. Espongo quasi sempre in questi luoghi poiché sono convinto che una casuale fruizione dell'arte pittorica, al di fuori dei contesti canonici, permetta un connubio pittore-osservatore più libero e istintivo, svincolato da ogni sorta di predeterminato e, a volte, vincolante imperativo intellettuale. Io sono convinto che dipingere sia un modo di comunicare per immagini, un linguaggio universale che non necessità della frapposizione di terze persone e, così, se e quando la comunicazione avviene, inizia veramente un intimo dialogo a due, a volte una fusione d'anime.
Caramente Francesco Venier
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INFORMAZIONI TECNICHE (MATERIALI E METODICHE)
Come dipinge, Maestro?" è, forse, la domanda più ricorrente che mi viene fatta.
Per realizzare i miei quadri utilizzo, quasi esclusivamente, smalti sintetici inglesi.
Mi servo, quindi, di circa 80 tinte preconfezionate (in parte "lucide" e altre "opache") con le quali, poi, do vita ad una moltitudine di colori intermedi e di miscellanee che, in corso d'opera, vengono utilizzate sia "a caldo" che "a freddo".
Come supporti uso basi rigide costituite da tela incollata su una struttura piatta e spessa circa cinque millimetri.
La misura più grande delle tele da me utilizzate è circa di cm. 40 x 50.
Quando desidero realizzare quadri più grandi, pertanto, uso più tele affiancate tra loro.
Disegno e dipingo solo "a mano libera" utilizzando piccoli pennelli dell'uno e del due.
Viste le caratteristiche "meccaniche" delle vernici, lavoro obbligatoriamente ed esclusivamente "in orizzontale".
Fonte di illuminazione non è la luce naturale ma più luci artificiali derivanti la lampade da architetto snodabili.
Dipingo solo e sempre "in piedi".
La mia è una pittura "lenta", richiede molto tempo, molta pazienza e un giornaliero e costante "allenamento" manuale (almeno 5-6 ore al dì).
Per realizzare una mia tela da cm. 40 x 50, quindi, tra studio, progettazione, disegno e fase pittorica vera e propria, impiego solitamente circa 120 - 150 ore lavorative.
Tutto ciò giustifica il viscerale attaccamento che provo nei confronti dei miei quadri e il dispiacere che sempre avverto nel separarmene!
Francesco Venier
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