Artisti e analisi critiche

La magia del colore e della materia nelle opere di Rosario Marra

Cos’ è la materia, se non fulcro di energia e forza?

Rosario Marra, pittore viterbese, la plasma, rendendola di volta in volta duttile, unica, viva.

La sua ricerca è una continua sperimentazione di stili e tecniche: sia scultore che pittore, l’artista spazia dall’ arte figurativa a quella informale.

Talvolta è la valenza emozionale del colore che l’artista vuole mettere in evidenza, altre volte abbiamo una pittura gestuale e materica, altre ancora uno sperimentalismo di materiali eterogenei liberamente accostati sul supporto.

Colore e forma sono due degli elementi chiave per comprendere la sua poetica.

È un’arte profondamente comunicativa quella di Rosario Marra, che spazia da “arcobaleni di meraviglia” a opere che hanno una consistenza tattile tangibile.

Pittura acrilica e ferro sono i protagonisti dell’opera” In balia degli elementi“, realizzata nel lontano 1988, ove sono ravvisabili echi dello stile materico di Alberto Burri.

L’ acceso contrasto e la netta divisione dei due colori viene unificata dalla struttura in ferro, punto di saldatura e congiunzione tra i due opposti.

Una simile ricerca è ripresa anche in ” Duellanti“, opera del recente 2015, dove su un intenso sfondo blu Klein si innestano iuta e ferro; gli elementi così associati sembrano quasi evocare la forma di un corallo, che si staglia, con effetto tridimensionale, sul fondale di un profondo mare.

In balia degli elementi

In balia degli elementi, 1988,70x80x3 cm

Duellanti

Duellanti, 2015, 100x100 cm

L’artista sperimenta molto anche con la ceramica, conferendole ” forza”: il materiale, da elemento fragile e prezioso sembra acquisire un nuovo vigore, una rinnovata vitalità.

In “Libro mai scritto” la ceramica ha la struttura di un prezioso papiro, lavorato in forme tondeggianti e allungate, con l’aggiunta di coloriture bronzee palpitanti di energia che ricordano certe opere di Arnaldo e Giò Pomodoro.

Ceramica e ferro, fragilità e forza, distruzione e costruzione, sono i protagonisti dell’opera “11 settembre”, in ricordo del terribile disfacimento delle torri gemelle e delle vittime del tragico attentato, cui alludono, probabilmente le linee rosso sangue che si intravedono tra le spaccature sul fondo dell’opera.

libro mai scritto

Libro mai scritto, 2006, 40x60x20 cm

11 settembre

11 settembre, 2005, 50x50 cm

Fondamentale per l’artista è l’esperienza del colore: dato a macchia, sfrangiato, in movimento, talvolta evanescente o inserito in forme geometriche perfettamente campite.

Spatola e pennello sono gli strumenti per realizzare pitture astratte come Ti osservo!” o ” Acquazzone estivo” colori accesi, a strisce, densi di materia invadono e si mescolano sulla tela, continuando a fluire come un fiume in piena. Nel centro rosso della prima opera campeggia un occhio, acuto osservatore della realtà.

Una pittura gestuale, come quella di Emilio Vedova, seppur connotata da note molto più gioiose.

ti osservo

Ti osservo, 2016,50x50 cm

acquazzone estivo

Acquazzone estivo, 2016, 100x80

Poi abbiamo geometria e colore che uniti, danno vita a composizioni connotate da un estremo rigore, come nel caso di “ Prevaricazione“, ove le perfette forme sembrano lottare per imporsi l’una sull’ altra, ricordando certe figurazioni di Kazimir Malevic o del Movimento Arte Concreta, dove forma pura e colore erano gli indiscussi protagonisti dei quadri.

Qui non abbiamo sfumature: il colore è perfettamente uniforme e riempie in maniera precisa i volumi.

prevaricazione

Prevaricazione, 2017, 100x80x2 cm

E poi spatola, toni accesi e geometria, come in un quadro di Rothko in ” Spinta emotiva” o un’esplosione di tinte che sembrano muoversi come in una festosa danza sfrenata in ” Gioia d’ Aprile“: qui pennellate ad arco e macchie si mescolano ed uniscono, esaltandosi reciprocamente, emergendo vivacemente da un evanescente sfondo grigio giallo.

spinta emotiva

Spinta emotiva, 2016, 100x100

Gioia d'Aprile

Gioia d’ aprile, 2015, 100x100 cm

Un’opera enigmatica ma dotata di grande fascino è “Principio di Materia”, ove le sfumate masse di colore, concentrate e unite nella parte centrale della tela, sembrano fluttuare in un universo e in un tempo indistinto, come se fossero emblema di una misteriosa forza  che sta al principio della creazione.

Principio di materia

Principio di materia, 2015, 80x100 cm

Nelle sue opere Marra non dimentica di dipingere i colori della natura: dalle dolci campagne intorno a San Gimignano, passando per le pittoresche cascate di Ninfa. Se la prima opera è realizzata in stile prettamente figurativo, nella seconda, tendente all’astrazione, sono i colori e il titolo a farci comprendere l’elemento raffigurato.

Giugno in Toscana

Giugno in Toscana,2016, 54x74x2 cm

Le cascate di Ninfa

Le cascate di Ninfa,2016, 80x100x 2 cm

La pittura di Marra ci fa capire come l’arte, talvolta, può risultare una piccola magia.

Si può stravolgere l’identità di un materiale facendolo sembrare tutt’altro. Si può emozionare semplicemente con la potenza del colore.

Mira Carboni

Galleria dell’artista

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